Non vuole matrimonio combinato. 19enne sequestrata e violentata ripetutamente

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Sequestrata e violentata per aver disobbedito alla famiglia che avrebbe voluto darla in sposa ad un connazionale pakistano. E’ successo ad una giovane 19 enne residente sul Garda. La ragazza aveva rifiutato il matrimonio combinato con un cugino al quale era stata promessa. Per questo è stata più volte violentata da un altro membro della famiglia e sottoposta a violenze fisiche e psicologiche dal padre 43enne. Gli abusi sono continuati fino a quando la ragazza ha chiesto aiuto ad un’ amica, che a sua volta si è rivolta ai carabinieri. I militari sono riusciti a parlare direttamente con la 19enne, che lo scorso 26 settembre ha denunciato loro le violenze subite, raccontando anche i particolari più cruenti.

Dopo la denuncia la ragazza è stata minacciata di morte con un grosso coltello da cucina dai parenti, venuti a conoscenza del contatto avuto dalla giovane con i carabinieri. I militari di Salò sono entrati in azione il giorno stesso, arrestando il padre ed il cugino della giovane, trovata in lacrime rinchiusa in casa. Appena in tempo: lo stesso giorno la ragazza avrebbe dovuto rientrare in patria, come testimoniato dai biglietti aerei già prenotati trovati dai militari. La 19enne è stata affidata ad una struttura protetta. Il gip ha convalidato l’arresto dei due uomini che dovranno rispondere delle accuse di violenza sessuale aggravata e sequestro di persona in concorso.

Caso Francesco Mastrogiovanni/indignatItalia

ImmagineUcciso per futili motivi. Si chiamava Francesco Mastrogiovanni, aveva 58 anni e faceva il maestro elementare.  video

La notte precedente il ricovero, il 30 luglio 2009, Franco Mastrogiovanni si trova a Pollica, comune amministrato da un sindaco popolarissimo, Angelo Vassallo. Mastrogiovanni percorre in macchina l’isola pedonale.I vigili urbani lo segnalano al sindaco dicendo che il maestro guida ad alta velocità e ha provocato incidenti. NON E’ VERO, ma Vassallo ordina il TSO che porto’ poi alla morte di Mastrogiovanni;questo succedeva nei primi di Agosto 2009. Continua a leggere

Incendio in capannone cinese, segretario leghista: “Peccato, nemmeno un morto”

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Enorme incendio, ieri, in un magazzino di merce cinese a Monza. Fiamme estese su un’area di migliaia di metri quadrati, operai intossicati e allerta Arpa per i fumi tossici. Patrizio Ferrabue, segretario della locale sezione leghista di Bovisio Masciago, è rammaricato: nemmeno un cinese è morto nell’incidente. Ma, confida,  «sarà per la prossima volta». Continua a leggere

Incendio in capannone cinese, segretario leghista: “Peccato, nemmeno un morto”

Avvelenamento da popcorn. Risarcito con 7 milioni di dollari.

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Lentamente si stava avvelenando il sistema respiratorio, inalando il profumo del burro artificiale dei suoi amati popcorn. Wayne Watson, uno statunitense 59enne residente a Centennial, nel Colorado, ora deve essere risarcito, sia dalla ditta produttrice dei popcorn, sia dal rivenditore, con ben 7,2 milioni di dollari. La colpa è di non aver informato correttamente i consumatori dei rischi che correvano mangiando quei popcorn da mettere nei microonde.  Continua a leggere